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Non solo la produzione, la razionalità del prodotto… Per Noé Duchaufour Lawrance ogni progetto deve far parte di un quadro che gli appartenga completamente e deve svilupparsi senza essere vincolato da un uso, una forma, un materiale, un aspetto… Un luogo dove la curva e la retta, la sensualità ed il rigore interagiscono in un confronto dal quale emerga un senso capace di svegliare tutti i sensi. Nella voglia di dare un aspetto vivente ai singoli oggetti come alla progettazione di interi spazi, considera ogni progetto come una forma organica che cresce insieme al suo utilizzatore. Come se fosse un elemento naturale capace di sfidare l’ordine ed il disordine umano.
Agli inizi, il designer ha sperimentato la scultura, permeata di storia ed un intimo legame con la natura che voleva riscrivere con le proprie mani. Successivamente, suscitare emozioni attraverso l’uso delle forme è diventata un’evidenza per colui che ama sia il bello che l’utile, l’armonia e la responsabilità. Da qui il design…
Noé Duchaufour Lawrance paragona spesso il suo approccio al niwa, il piccolo giardino che occupa il centro delle case tradizionali giapponesi. Come un soffio organico in seno ad una disciplina volta principalmente a rispondere alle esigenze di un’industria, di un mercato, o di un committente. Per questo, non si pone alcun limite nei progetti che sviluppa, tenendosi pronto a concepire oggetti da linee ispirate alla linea di grandi produttori (Ceccotti Collezioni, Cinna, Zanotta, … ), a creare armonia in luoghi pubblici (i saloni Air France, Ciel de Paris, il ristorante Yquem dell’hotel Meurice, lo chalet La Transhumance, … ) o ancora a definire l’immagine di un prodotto o di una vetrina per una grande firma (Paco Rabanne, Yves Saint Laurent Beauté, Perrier Jouët).
Noé Duchaufour Lawrence fa riferimento non solo al carattere universale della natura per imporre le forme che immagina, ma afferma anche che la nozione di arte in senso lato è ormai fondamentale per il processo creativo contemporaneo.

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Noe Duchaufour Lawrance

Non solo la produzione, la razionalità del prodotto… Per Noé Duchaufour Lawrance ogni progetto deve far parte di un quadro che gli appartenga completamente e deve svilupparsi senza essere vincolato da un uso, una forma, un materiale, un aspetto… Un luogo dove la curva e la retta, la sensualità ed il rigore interagiscono in un confronto dal quale emerga un senso capace di svegliare tutti i sensi. Nella voglia di dare un aspetto vivente ai singoli oggetti come alla progettazione di interi spazi, considera ogni progetto come una forma organica che cresce insieme al suo utilizzatore. Come se fosse un elemento naturale capace di sfidare l’ordine ed il disordine umano.
Agli inizi, il designer ha sperimentato la scultura, permeata di storia ed un intimo legame con la natura che voleva riscrivere con le proprie mani. Successivamente, suscitare emozioni attraverso l’uso delle forme è diventata un’evidenza per colui che ama sia il bello che l’utile, l’armonia e la responsabilità. Da qui il design…
Noé Duchaufour Lawrance paragona spesso il suo approccio al niwa, il piccolo giardino che occupa il centro delle case tradizionali giapponesi. Come un soffio organico in seno ad una disciplina volta principalmente a rispondere alle esigenze di un’industria, di un mercato, o di un committente. Per questo, non si pone alcun limite nei progetti che sviluppa, tenendosi pronto a concepire oggetti da linee ispirate alla linea di grandi produttori (Ceccotti Collezioni, Cinna, Zanotta, … ), a creare armonia in luoghi pubblici (i saloni Air France, Ciel de Paris, il ristorante Yquem dell’hotel Meurice, lo chalet La Transhumance, … ) o ancora a definire l’immagine di un prodotto o di una vetrina per una grande firma (Paco Rabanne, Yves Saint Laurent Beauté, Perrier Jouët).
Noé Duchaufour Lawrence fa riferimento non solo al carattere universale della natura per imporre le forme che immagina, ma afferma anche che la nozione di arte in senso lato è ormai fondamentale per il processo creativo contemporaneo.